Nato a Motta di Livenza (1936), passò la prima fanciullezza nei dintorni di Portogruaro, a Pramaggiore, e visse la sua giovinezza e formazione culturale dapprima presso il Collegio Don Bosco di Pordenone, e poi a Trieste ove si laureò con i professori Valerio Verra e Augusto del Noce. Ha avuto come suoi maestri il filosofo spiritualista e kantista mons. Mariano Campo e l’italianista Bruno Maier, nonché lo storico archeologo mons. Paolo Lino Zovatto, suo zio, docente di archeologia cristiana presso l'Università di Padova.
La sua tesi costituisce la prima pubblicazione: Fénelon e il quietismo (1968), seguita da La polemica Bossuet-Fénelon. Introduzione critico- bibliografica(1968). Ha insegnato Storia della Chiesa, Storia Moderna e Storia delle Religioni presso la Facoltà di Magistero, ora : Scienze della Formazione, a Trieste, fin dagli anni ’70. Ha fondato nel 1973 il “Centro Studi -Storico- Religiosi del Friuli Venezia Giulia” (via Besenghi 16 – Trieste)con un gruppo di docenti universitari.
La sua produzione scientifica riguarda oltre al quietismo, il giansenismo, su cui ha pubblicato l’Introduzione al Giansenismo Italiana (1970). Come pure ha indagato la storia religiosa di Trieste, dell’Istria e del Friuli, su cui è uscito Cattolicesimo a Trieste (1980), Ricerche storico-religiose su Trieste (1986), La stampa italiana e slovena a Trieste (1987) e Istria religiosa (1989).
Scrive in riviste scientifiche come “Studia Patavina”, “La Scuola Cattolica”, “Rivista di Storia della Chiesa in Italia”, “Divinitas”, “Humanitas”, “Rivista Rosminiana”, “Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia patria” e “Rivista di Ascetica e Mistica”. Ha collaborato al Dictionnaire de Spiritualité, al Dictionnaire d'Historie et d'Archéologie Ecclésiastiques, al Dizionario del Movimento Cattolico in Italia, al Dizionario degli Istituti di Perfezione, al Dizionario di mistica e al Dizionario delle Diocesi d'Italia. Nel 2002 ha diretto la Storia della Spiritualità Italiana allestendo il Settecento, l'Ottocento e il Novecento.
Ha avuto sempre una particolare attenzione per la dimensione religiosa dei fenomeni mistici e per l’assillo etico della letteratura italiana specialmente del '900. Su questo particolare aspetto si possono ricordare le ricerche su Manzoni, Rosmini, Giuseppe de Luca, Henri Bremond, Ugo Mioni, Fulvio Tomizza, Lina Galli, Quasimodo, Biagio Marin, Ada Negri e soprattutto Umberto Saba. Buona parte di questi scritti si trovano raccolti in Trieste tra umanesimo e religiosità (1986); Pia Rimini (1978); Ugo Mioni scrittore popolare (1988); Giordana Stuparich (1999); Cultura cattolica rosminiana tra '800 e '900 (1999); Cattolicesimo e religiosità popolare a Capodistria (2001); Il fenomeno Turoldo (2003); L’itinerario spirituale di Ada Negri (2009); Cattolicesimo e cultura in Istria, a Trieste e in Friuli (2006), raccolta di studi apparsi in varie riviste scientifiche, e uscita per il suo settantesimo anno di età presso il Dipartimento di Scienze Geografiche e Storiche dell'Università di Trieste.
Con l'incoraggiamento di Bruno Maier, di Renzo Frattarolo e di Giorgio Baroni la sua poesia, rimasta chiusa nel cassetto per tanti anni, è stata resa pubblicata negli anni ’90. Con Notturno a Trieste (1997) si conclude la trilogia poetica iniziata con Amo Trieste (1995) e continuata con Trieste città del Canzoniere (1996). Con Carso sublime (1998), Lassù San Giusto (1999), Col Vento del Millennio (2000), La pietà d’un verso (2001), L’angelo del sogno (2002), Quassù la fantasia (2003), e Il Canzoniere dell’anima (2004), La Rincorsa di Dio (2005), Fragile d’infinito (2006), La contemplazione del silenzio (2007), Quel volto umano io cerco (2009) egli rivisita la terra amata e il mistero della trascendenza in un connubio di stupore con la natura.
Di lui hanno scritto: R. Frattarolo, B. Maier, L. De Luca, V. Esposito, F. Finotti, C. Chiodo, S. Brossi, M. Milani, D. Barsotti, P. Maffeo, G. Marchetti, G. Baroni, F. Russo, A. Bellio, C. Bo e C. Benussi. Due raccolte di specialisti della critica lo riguardano: AA-VV, Trieste e un poeta: P. Zovatto, introduzione di G. Baroni (2002); G. Cavallini (ed.): Pietro Zovatto tra storia e poesia (2005); G. Parks l’ha tradotto in inglese con una introduzione e una vasta scelta antologica.